La più grande sfida che ogni giorno un insegnante deve vincere è quella di stimolare e mantenere vivo l’interesse degli studenti. Rispetto a qualche anno fa, in cui si poteva contare solo su strumenti “analogici” come i libri, qualcosa oggi è cambiato. Ancora non è stata inventata una bacchetta magica che trasformi la lezione in un’esperienza entusiasmante ma aver introdotto le lavagne interattive agevola molto in questo compito non facile.

Alle classiche funzioni di scrivere e disegnare schemi si aggiunge la possibilità di proporre video o quiz che rendono piacevoli e maggiormente comprensibili materie “controverse”, prima tra tutte la matematica.

Sono decine – se non centinaia – gli studenti che partecipano ad una lezione universitaria. È fondamentale, quindi, fornire al docente un microfono che faccia arrivare la voce anche alle persone sedute nelle ultime file.

Quando è in corso un seminario o una conferenza potrebbe essere utile avere una telecamera che inquadri il relatore durante il suo intervento. Un’esigenza che diventa prioritaria se l’evento può essere seguito anche da remoto.

Ogni giorno centinaia di studenti e professori attraversano i corridoi di scuole e università. Collocare telecamere all’ingresso delle classi o nelle aule studio contribuisce a rendere più sicuri questi luoghi.

Grazie ad un impianto di videosorveglianza è possibile monitorare chi accede ai laboratori dove sono presenti attrezzature e macchinari anche molto costosi. Nel momento in cui dovesse verificarsi un furto o il materiale venga danneggiato o vandalizzato, avere a disposizione immagini e filmati facilita il riconoscimento del colpevole.

Capita di sentire che istituti scolastici siano oggetto di atti vandalici o furti. Nelle aule destinate ai laboratori, infatti, si trovano strumenti e macchinari che rappresentano un bottino allettante per qualche malintenzionato. Il rischio si previene installando un impianto antintrusione; l’efficienza delle telecamere, utili per identificare il colpevole, si combina con quella di sensori e sirene che rilevano la minaccia e spaventano l’intruso nell’attesa che arrivi la vigilanza.

L’ingresso non deve essere consentito a chiunque. Grazie ad un videocitofono è possibile per il personale scolastico identificare la persona che chiede di entrare.

Se è vero che tanti studenti e professori raggiungono l’università con i mezzi pubblici, una parte di loro utilizza l’automobile. É opportuno, quindi, installare all’interno dei parcheggi coperti indicatori luminosi per indicare i posteggi riservati ai docenti.

Nel caso in cui sia prevista una sbarra, viene posizionata una telecamera in grado di leggere la targa; solo dopo aver verificato la sua appartenenza alla lista di veicoli autorizzati è possibile entrare.

L’obiettivo è quello di avere un’unica piattaforma tramite la quale gestire tutte le funzioni: videosorveglianza, controllo degli accessi, videocitofonia e sistema d’allarme.